
Qualche sera fa, durante una festa in un locale del centro alla quale le tre sorelle che han fatto un patto sono state invitate da un amico di Jacques, il ragazzo che da qualche settimana sta frequentando Estelle, Angelique ha conosciuto Amaury, 33enne, giovane rampollo di buona famiglia che lavora nell’azienda paterna. Affascinante, con quel lieve sorriso al tempo stesso timido e ardito, le è sembrato subito il ragazzo giusto quando, completo nero, camicia bianca e cravatta nera smilza un po’ allentata sul colletto, le ha proposto un drink appoggiato disinteressatamente al bancone del bar. Le è bastata un’occhiata per capire che Amaury è un tipo dalla personalità singolare come la sua. Purtroppo, a quella stessa occhiata, le è sfuggito un dettaglio più importante: Amaury è gay. Nonostante dopo abbia continuato a ripetere a se stessa che avrebbe dovuto intuirlo poiché indossava delle scarpe troppo belle per essere un etero e che avrebbe dovuto ugualmente essere edificata di aver conquistato un nuovo amico (come dice sempre lei, certe sere meglio uscire con un amico gay piuttosto che essere rimorchiata dal primo etero che capita), l’imprevisto ha messo Angelique di cattivo umore. Senza contare che, qualche giorno dopo, in palestra ha adocchiato un altro ragazzo alto, bel fisico, castano. Quando, dopo un caffè, l’ho vista avvicinarsi a me per presentarmelo, sono rimasta perplessa e spiazzata considerando la mia proverbiale riservatezza che, spesso, viene facilmente scambiata per spocchia. Ancora non sapevo che, davanti alla sfrontatezza di Angelique, il ragazzo le ha risposto con altrettanta sfacciataggine: “Mi presenteresti la tua amica?”. L’irritazione di Angelique si è placata però più tardi quando un amico comune di palestra ci ha reso edotte che a monsieur spudorato (così l’abbiamo ribattezzato) piaccia muoversi su territori difficili e, al fatto di essere preda, preferisca di gran lunga il ruolo del cacciatore. Ma mentre correvo sul tapis roulant non potevo non chiedermi: ma se il mondo potrebbe essere paragonato ad una vetrina di Hermès dove ieri Estelle ha trovato l’ennesima Birkin dei suoi desideri che deve assolutamente comprarsi, è sempre il fascino dell’inarrivabile a decretare le nostre mosse?
Ripensavo, tra l’altro, a quella di Jean Jacques, il ragazzo rimorchiato da Tommaso durante il soggiorno parigino. Per niente scoraggiato dal nulla di fatto della sera prima, il ballerino è tornato alla carica prima che Tommaso ripartisse per Milano. Secondo lui, avrebbero dovuto lasciarsi con qualcosa da ricordare, come se l’uccello extra large non fosse già stato abbastanza degno di nota. Dopo due ore di yoga, Tommaso si è persuaso che una seconda possibilità non si nega a nessuno ufficialmente perchè per Jean Jacques questo non diventasse un complesso, ufficiosamente per il piacere di raccontare l’esperienza agli amici. Quella sera tutto è andato a gonfie vele.
A volte, quando qualcosa non va, forse, basta solo cambiare prospettiva... chiamiamola così.