mercoledì 17 febbraio 2010

Stand eine Laterne und steht sie noch davor

Se a Parigi i single non sono certo delle mosche bianche, numerosi sono i motivi che stanno alla base di questa condizione: tempo fa, si diceva, forse semplicisticamente, per scelta propria o altrui, ma, attraverso un’analisi più approfondita, si trovano molte altre cause, per lo stile e il costo della vita, perchè non è facile trovare l’altro elemento della coppia, per abitudine, perchè meglio soli che mal accompagnati, per paura del sesso, perchè si è appena divorziato, per il lavoro quando il successo e la carriera costituiscono una priorità, perchè in un mondo falso si cerca la persona vera, per la sete d’avventura o perchè, banalmente, si sta bene così. Ma chi sono i single di oggi? Dai dati dei demografi si scopre che per il 38% sono uomini mentre per il 62% sono donne senza dimenticare che quelle sole hanno ormai superato ampiamente quelle sposate. Tra le single, non si può non citare la mia amica Angelique, malgrado lei lo sia convintamente e fieramente considerando che non perde mai occasione per ostentare orgogliosamente questo suo stato civile. Niente, secondo il suo pensiero, è paragonabile all’adrenalina che si prova nel conquistare qualcuno. Come darle torto soprattutto quando si è naturalmente dotate di quel “non so che” che tradisce una sorta di ardore non pienamente controllato. È un po’ come se appartenesse a un altro pianeta e lo è anche per quella strana ironia, quella verve, quello humour caustico che viene fuori in modo del tutto imprevedibile e che di solito non si trova facilmente nelle altre ragazze: mentre queste sono rassicuranti, s’intuisce che Angelique, con la sua personalità fuori dal comune, possa, invece, sconcertare o, perfino, turbare. Ma, proprio quando si è una femme fatale come lei, non abituate a ricevere un no, diventa davvero dura prendere un due di picche e, ancora di più, se se ne prendono due in poco tempo.
Qualche sera fa, durante una festa in un locale del centro alla quale le tre sorelle che han fatto un patto sono state invitate da un amico di Jacques, il ragazzo che da qualche settimana sta frequentando Estelle, Angelique ha conosciuto Amaury, 33enne, giovane rampollo di buona famiglia che lavora nell’azienda paterna. Affascinante, con quel lieve sorriso al tempo stesso timido e ardito, le è sembrato subito il ragazzo giusto quando, completo nero, camicia bianca e cravatta nera smilza un po’ allentata sul colletto, le ha proposto un drink appoggiato disinteressatamente al bancone del bar. Le è bastata un’occhiata per capire che Amaury è un tipo dalla personalità singolare come la sua. Purtroppo, a quella stessa occhiata, le è sfuggito un dettaglio più importante: Amaury è gay. Nonostante dopo abbia continuato a ripetere a se stessa che avrebbe dovuto intuirlo poiché indossava delle scarpe troppo belle per essere un etero e che avrebbe dovuto ugualmente essere edificata di aver conquistato un nuovo amico (come dice sempre lei, certe sere meglio uscire con un amico gay piuttosto che essere rimorchiata dal primo etero che capita), l’imprevisto ha messo Angelique di cattivo umore. Senza contare che, qualche giorno dopo, in palestra ha adocchiato un altro ragazzo alto, bel fisico, castano. Quando, dopo un caffè, l’ho vista avvicinarsi a me per presentarmelo, sono rimasta perplessa e spiazzata considerando la mia proverbiale riservatezza che, spesso, viene facilmente scambiata per spocchia. Ancora non sapevo che, davanti alla sfrontatezza di Angelique, il ragazzo le ha risposto con altrettanta sfacciataggine: “Mi presenteresti la tua amica?”. L’irritazione di Angelique si è placata però più tardi quando un amico comune di palestra ci ha reso edotte che a monsieur spudorato (così l’abbiamo ribattezzato) piaccia muoversi su territori difficili e, al fatto di essere preda, preferisca di gran lunga il ruolo del cacciatore. Ma mentre correvo sul tapis roulant non potevo non chiedermi: ma se il mondo potrebbe essere paragonato ad una vetrina di Hermès dove ieri Estelle ha trovato l’ennesima Birkin dei suoi desideri che deve assolutamente comprarsi, è sempre il fascino dell’inarrivabile a decretare le nostre mosse?
Ripensavo, tra l’altro, a quella di Jean Jacques, il ragazzo rimorchiato da Tommaso durante il soggiorno parigino. Per niente scoraggiato dal nulla di fatto della sera prima, il ballerino è tornato alla carica prima che Tommaso ripartisse per Milano. Secondo lui, avrebbero dovuto lasciarsi con qualcosa da ricordare, come se l’uccello extra large non fosse già stato abbastanza degno di nota. Dopo due ore di yoga, Tommaso si è persuaso che una seconda possibilità non si nega a nessuno ufficialmente perchè per Jean Jacques questo non diventasse un complesso, ufficiosamente per il piacere di raccontare l’esperienza agli amici. Quella sera tutto è andato a gonfie vele.
A volte, quando qualcosa non va, forse, basta solo cambiare prospettiva... chiamiamola così.

6 commenti:

  1. Nell'entourage inconfessato di amiche è indubbia la buona fede, anche quando questa scatena la corsa all'accessorio da avere assolutamente. Abbiamo tutte la smania di vestirci da sirena, osando a volte, in territori non proprio favorevoli. E' amor proprio? L'eccitazione per la sfida e di seguito l'incertezza assoluta dell'esito? O solo, e lo sappiamo benissimo, un certain physique chimie? L'uomo si sa poi, è cacciatore e prende questo suo ruolo molto seriamente. Possiamo fare il suo gioco. E' così prevedibile, che talvolta è il solo modo di portare a casa il punto. E di camminare orgogliose con una favolosa birkin.

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  2. Noooo ma cosi me lo fai apposta!! Di questa storia come sai ne abbiamo parlato a lungo e sai come la penso...che fortuna.

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  3. Carissima, secondo me ognuno segue la sua natura e si costruisce giorno per giorno il suo Destino, con una mano che spesso, venendo dal cielo, orienta le stelle.
    Ergo se uno nasce Ulisse e quindi vuole sfidare i suoli limiti va bene come chi invece fa Penelope e aspetta.
    L'importante è che la mattina guardandosi, si riconosca per quello che sente di essere, senza regole ma seguendo la propio regola.
    E fatti fare un complimento per cose scrivi e cosa scrivi, me piasce! :-)
    Un cordiale saluto dalla Bassa Italia

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  4. Passando passando buona festa delle donne dal Sud Italia
    Una abbraccio giallo

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  5. Ma se il due di picche viene da un gay non conta, e se viene da uno che ti chiede all'istante di presentarti l'amica conta poco (non si perde granchè con uno così cafone).
    Ah, e porga poi le mie congratulazioni al sior Tommaso.

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  6. Molto in ritardo rispondo.


    @ laCaterina: prima di tutto, benvenuta in questo spazio. Poi, concordo parola per parola.


    @ Rano83: più ti conosco e più mi accorgo che sei un maialone! :D


    @ luce: grazie per il complimento (che contraccambio... è delizioso leggere i tuoi scritti sempre pacati e misurati in una società che è diventata un recinto alle grida), grazie per l'abbraccio (che rivolgo anch'io a te) e grazie per l'augurio di buona festa delle donne (perdonami la provocazione... serve proprio? Ormai, è solo un pretesto per andare a mettere 10 euro nelle mutande di qualche stripman! ;) Menomale che qua è diverso).
    Per il resto, tanto per cambiare, mi pongo una domanda: il tuo vuole essere un invito al tradimento?
    P.S.: passerò domani con calma a leggermi gli arretrati.


    @ lavecchiaMarple: anche Lei mi sembra un po' infoiata come Rano e tutti gli altri riguardo la dotazione che equipaggia il "compagno d'avventura" di Tommaso. Sbaglio forse?!

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