martedì 2 febbraio 2010

Tele-telefonarti

Milano, la città dei single. Le ultime stime registrano che su 687.401 famiglie 347.651 sono costituite da un solo elemento. I single sono il 50,6%. Non c’è da stupirsi, negli ultimi 30 anni sono aumentati di continuo. Segnali di una società che sta cambiando. Milano, città della moda che ogni sei mesi traccia l’identikit delle tendenze e dei cambiamenti del costume. Altri segnali di una società che sta cambiando. Parigi non è da meno, né nel numero dei single, in vertiginosa crescita, né nel proporre le creazioni, talvolta anche azzardate, che dovrebbero andare a rinnovare il guardaroba. Due settimane fa, mentre ero a Milano, Tommaso, il mio amico gay milanese al quale sono legata da un’amitié amoureuse, mi ha chiesto di ospitarlo da me a Parigi durante la fashion week maschile. Single impenitente, domenica sera andando alla serata “Join the Gap” del Borgo del tempo perso sembrava voler convincere se stesso più che me: “Chissà mai che in metropolitana, quando meno me l’aspetto, non riesca ad incrociare un bel modello straniero, alto, biondo, simpatico e socievole”. Così è andata con la differenza che non è stato in metropolitana ma chattando dal mio portatile e che non era un modello ma un ballerino. Due sabati fa, mentre rincasavo, esausta, dopo essere stata ad una presentazione, verso le 21, indecisa se ordinare cinese al take away o se cucinare da sola un po’ di pasta, mi sono trovata davanti Tommaso esaltato dalla prospettiva di incontrare Jean Jacques, il ballerino alto, biondo, simpatico, socievole e con un fisico da urlo, che l’aveva amichevolmente invitato a uscire. Dopo aver scambiato qualche chiacchiera preliminare ed essersi visti in webcam, avevano programmato una cena italiana in un ristorante vicino al Marais. Uscendo, mi ha fatto promettere che se mi avesse fatto uno squillo sul cellulare, avrei dovuto richiamarlo un istante dopo. Quello, infatti, è il suo campanello d’allarme. Se qualcosa non va mi devo trasformare nella sua crocerossina e correre in suo soccorso.
Più tardi, stavano diventando amici intimi, quando Jean Jacques ha pensato che fosse giunto il momento di avvertire Tommaso di un dettaglio: “Sono molto ben dotato. È enorme. Quasi tutti non sanno che farci”. Mentre stava per dire che lui non è come quasi tutti... lo shock. Tommaso non riusciva a realizzare come potesse esistere qualcosa del genere. Così, con nonchalance, fingendo di prendere un preservativo dalla piattina di Prada, ecco la richiesta d’aiuto proprio quando stavo pensando di andare a letto. In assenza di segnali contrari, confidavo, erroneamente, nel fatto che tutto stesse procedendo nel migliore dei modi.
In taxi, dopo avermi convinto ad uscire per andare a ballare poiché, secondo Tommaso, non è minimamente pensabile perdersi una serata di follie nella ville lumière, ascoltando la sua disavventura col pene extra large davanti al quale la sorpresa è stata tale da, usando le sue parole “non aver nemmeno avuto il coraggio di assaggiarlo per la paura che mi si slogasse la mandibola”, rassicurata dal fatto che il tassista, probabilmente, non stesse capendo nulla di quello che Tommaso mi stava raccontando, non potevo fare a meno di chiedermi: se, generalmente, la fantasia supera la realtà, perchè quando la realtà supera la fantasia, si rimane sempre così spiazzati?
Intanto, dall’altra parte della città, nel tardo pomeriggio, Angelique riceveva un sms: “Ciao A. Quanto tempo. Come va? Ti va di bere qualcosa stasera? Fammi sapere. F.”. Un messaggio come un altro se F. non fosse il suo ex che non sentiva e non vedeva da almeno sei mesi. Sebbene possa sembrare incredibile che anche Angelique abbia un ex e, quindi, un ragazzo con cui abbia passato più di qualche piacevole notte insieme, Angelique non riusciva a non pensare maliziosamente che l’unica chiave di lettura possibile fosse: “Ti va di scopare?”. Allettata dalla situazione provocatoria, senza esitazione, si è trovata a digitare: “Avrei da fare ma per te faccio un’eccezione. Passami a prendere alle 23. A.”. La serata stava trascorrendo tranquillamente, troppo per le aspettative di Angelique. Si parlava molto dei vecchi tempi e poco di un’eventuale possibilità di fare sesso. Anzi, per niente. Insospettitasi, mentre stava dicendo a se stessa che era ora di dare un senso a quell’appuntamento, F. ha pronunciato la frase che Angelique non avrebbe neanche remotamente pensato di ascoltare: “Ti andrebbe di tornare insieme?”.
Talvolta, forse, è proprio vera la Legge di Gumperson: “Le probabilità che qualcosa accada sono inversamente proporzionali alla sua desiderabilità”.

10 commenti:

  1. Beh può darsi che di fronte alla fantasia che si fa realtà si rimanga spazzati, ma vorrei averla io la fortuna del tuo amico Tommaso!

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  2. E pensare che a me sarebbe bastato togliere la dentiera...

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  3. Marple scema!

    Comunque è vero! Come può un pene essere troppo grosso? Non me ne capacito. Di' pure a Tommaso che il cielo lo punirà.

    Baci!

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  4. Io invece mi sono sempre domandata come mai i maschietti diano così tanta importanza alla lunghezza. Sono sempre a misurarselo già durante l'adolescenza, sanno lunghezza, circonferenza e chissà cos'altro ancora, a toccarselo, a venerarselo.
    Consiglierei loro di preoccuparsi un po' di più del funzionamento. Non basta farsi una sega ogni tanto per capire come dare piacere a una donna.

    Un'altra cosa: ad eccezione dei casi limite che non piacciono mai a nessuno (troppo micro non fa neanche il solletico e troppo macro diventa fastidioso) io prediligo la bellezza e l'armonia nella forma e nelle proporzioni rispetto alla lunghezza, cm in più o cm in meno cambia poco.
    Osservo curiosamente che i miei amici gay a differenza delle mie amiche donne cercano invece solo piselli che non siano mai al di sotto di certe lunghezze minime. Mah. Misteri.

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  5. Citerò una donna di profonda saggezza: "Puoi avercelo lungo fin che vuoi, ma se non mi arrivi al cuore..."
    E ora ne citerò un'altra: "Tesoro... non è mai troppo grande"
    Personalmente concordo pienamente con Angelique, quello che conta è una bellezza e l'armonia nella forma e nelle proporzioni. Ma non è assolutamente facile trovare! Ho visto cose nella mia vita sessuale da farmi prendere in seria considerazione il fatto di diventare lesbica...

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  6. Beh se fosse davvero enorme anch'io un po' mi spaventerei.

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  7. Carissima due parole sull'avventura di Tommaso.
    In realtà quando la fantasia irrompe nella nostra vita dobbiamo fare i conti con il coraggio di viverla fino in fondo, quindi non era tanto la "dimensione" del sogno quanto il trovarcisi davanti.
    Siamo troppo disabituati a sognare da crederci ancora che siamo fatti anche noi della stessa sostanza dei sogni ( citazione del mio commediografo inglese preferito in assoluto)
    Io comunque l'occasione non me la sarei fatta sfuggire, non tanto per la prestazione ma per poter raccontare, vecchietta, a mia nipote questa storia: e cavoli, quando ti ricapita buondo bello ballerino e superdotato? ;-).
    Parolina per la tua bella amica Angelique: ma poi che ha fatto con il suo ex, lo amava ancora e quindi se lo è ripreso?
    Permettimi di dire che hai un modo di raccontare le cose fresco e garbato, molto cinematografico e interessante.
    Complimenti :-).
    Un abbraccio
    ps: la battuta di Miss Marple è da manuale!:-D

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  8. La legge di Gumperson non la conoscevo... ti adoro!

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  9. Mi piaci come scrivi, fai venire curiosità :)
    complimenti :)))
    bel blog, tuo nuovo follower
    passa da me se ti va
    M.
    http://monsieurmauro.blogspot.com

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  10. ma è sex and the city!

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