martedì 6 ottobre 2009

Mirror, mirror on the wall: who’s the fairest one of all?

Tutto è iniziato circa dieci giorni fa quando alla mia amica Angelique è capitato tra le mani un volantino sul quale spiccava, ammiccantemente colorato, il titolo “Corso di seduzione: Sviluppa la tua abilità seduttiva”. Curiosa come solo lei sa essere e non meno intrigata, si è subito precipitata in rete per consultare il sito web indicato. Il corso, naturalmente, si è trasformato nell’argomento clou della nostra conversazione disimpegnata e irriverente del giorno successivo mentre pranzavamo in centro. E, del medesimo tema, ci siamo ritrovati a parlare quella sera io e Florent in attesa che ci consegnassero a domicilio la nostra cena giapponese durante la quale mi ha reso edotta della strategia seduttiva adottata da un suo amico qualche giorno prima: era in metropolitana, tra Rue de la Pompe e Saint-Augustin quando ha visto un ragazzo carino, apparentemente suo coetaneo, che lo stava fissando. Ogni volta che l'amico di Florent alzava gli occhi per guardarlo l’altro fingeva noncuranza. Cinque o sei occhiate dopo, però, gli sguardi si sono incrociati e per entrambi è stato difficile trattenere un sorriso divertito. Da qui alle presentazioni il passo è stato breve e quindici minuti dopo stavano amabilmente sorseggiando un caffè e assaporando quattro madeleine in un locale poco lontano da Place de la Madeleine, dove erano entrambi diretti.
Secondo Florent, quindi, i corsi di seduzione sarebbero assolutamente inutili, poiché è convinto che la persona seduttiva sia quella che è consapevole del proprio valore e delle proprie caratteristiche, indipendentemente dalle conquiste fatte. Malgrado il mio scetticismo rispetto a questa tesi, a fine serata Florent mi ha convinto a provare e ci siamo lasciati col proposito che anch’io avrei sperimentato questa tecnica per valutarne l’efficacia, ripromettendoci di esaminare i risultati dell’esperimento, tra una risata e l’altra, qualche giorno dopo a cena a casa mia.
Mentre rientravo, rapita da un desiderio d’indagine quasi scientifica, non potevo fare a meno di chiedermi: se sedurre significa letteralmente condurre a sé, il che dovrebbe implicare la capacità di attirare, persuadere e guidare l’altra persona, aveva ragione Florent nell’affermare che è sufficiente prendere consapevolezza delle proprie armi seduttive? Il segreto è tutto lì? Insomma, seduttori (o seduttrici) si nasce o si diventa?
Il mattino seguente mi è sembrato quello giusto per agire: trattamento “Lendemain de fête”, pettinatura sprezzante, stile rampante da conquistatrice del mondo, fintamente understated ma sexy al punto giusto (per una volta, ho deciso di abbandonare il look casuale da claustrolesbica alla Damir Doma) e intimo di La Perla che, sebbene normalmente non si veda, a meno di incontri ravvicinati di un certo tipo, riesce come nessun’altra cosa ad amplificare le abilità seduttive di una donna. Tentando di dissimulare abilmente il mio cipiglio indagatore mi sono diretta verso la metropolitana, interrogandomi se sarei riuscita ad andare fino in fondo ed elaborando nella mia mente una possibile strategia. In quel momento, mi è venuta in soccorso una conversazione con Angelique sul comportamento femminile, secondo cui le donne sedurrebbero prima col corpo, poi con lo sguardo e, infine, con la provocazione e la sfida. Salita a St-Paul mi sono trovata a poca distanza da un trentacinquenne, impeccabile nel suo abito sartoriale, camicia bianca e cravatta grigia, anulari liberi da qualunque traccia di impegno, brizzolatura incipiente, leggermente più alto di me, occhi scuri e sguardo fiero. Dopo aver preso la mira e aver colpito il bersaglio mi sono ritratta nel mio sguardo basso e, al tempo stesso, complice; l’imperativo era incuriosire. Cercando di resistere alla tentazione di contraccambiare le sue occhiate... “Chiedo scusa. So che è inopportuno fissare una donna troppo a lungo, ma non riuscivo a farne a meno. Ad ogni modo, io sono Nicolas”. Non ero ancora arrivata neppure a George V. In quell’istante ho capito che la carta vincente è essere come si è.

13 commenti:

  1. La descrizione di Nicolas mi appartiene! Tranne che per l'anulare sinistro...

    Che tipo di cerimonia avete scelto per le nozze?

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  2. Devo dire che anche a me perplimono le strategie e tendo a diffidare di chi è scopertamente seduttore: infatti temo che come lo faccia con me, lo faccia con qualunque altro. Una delle cose più difficili, per me, è fidarsi, e un seduttore è inaffidabile per definizione.

    Tornando a te, questo Nicolas ci piace. Lo rivedrai? Hai il suo numero? Particolari! Particolari! Particolari! (E magari fagli una foto quando dorme e poi pubblicala!).

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  3. Finalmente parli di te! ^_-
    Non sapevo che ci fossero stati degli sviluppi alla nostra conversazione. Devo chiamare te o Florent per sapere qualcosa?

    Ora capisco il motivo del tuo viaggio a Milano... ^_-

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  4. Oggi giorno le strategie non funzionano più neanche in guerra, figurarsi nel campo della seduzione...
    Ricordo ancora come conobbi il mio Stan: lui tirò fuori la carta di credito Platinum e fu amore a prima vista!
    Come vedi, cara Alexis, concordo con te: non c'è niente di meglio che essere se stessi

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  5. Leggerti stasera dopo una giornata di duro lavoro mi solleva dal senso di colpa per non essere venuta ieri alla festa di M. È come se mi fossi fatta un rimprovero da sola e mi fossi perdonata.

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  6. @ ale: non immaginavo. Piacevole sorpresa. Ma l'incontro con chi ti ha occupato l'anulare sinistro è avvenuto allo stesso modo?


    @ Anastasia: a me, invece, i seduttori hanno sempre intrigato per svariate motivazioni:

    1) mi piace giocare;
    2) mi piace scoprire le carte all’avversario;
    3) un avversario intelligente stimola anche il cervello;
    4) un avversario in grado di elaborare una strategia deve saper usare a sua volta il cervello;
    5) sono uomini che non hanno come primo obiettivo quello di portarti a letto ma quello di conquistarti (e con me non è facile);
    6) gli abili giocatori sanno che quando entra in campo il cuore non si deve giocare più.


    @ Angelique: chiamami quando vuoi, tesoro. Come sempre. Da Florent non avrai più informazioni di quelle che può darti la sottoscritta... e non sono andata a Milano per quello che hai pensato tu ma per una marea di altri motivi! :P
    Quando rientro andiamo subito a pranzo insieme con la stakanovista.


    @ Karen: sono oltremodo lieta che tu ti sia appassionata al mio blog al punto da seguirlo regolarmente. Lo sai, ho un debole per te anche se tu mi hai sempre preferito monsieur yeux bleu.


    @ Estelle: va bene... perdonata! ;)

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  7. No, è successo piano piano fra i banchi di scuola... Poi una festa in riva al mare nel lontano 1990, ha fatto esplodere tutto.
    Esplosione che continua a bruciare con grande intensità. Ci siamo sposati nel '96 e abbiamo una bambina di 10 anni.
    La seduzione, per me, è quotidiana anche all'interno di un matrimonio.

    Ti ho ulteriormente sorpreso?

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  8. Per ale: sei praticamente il sogno di ogni donna... ^_^

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  9. Cara Alexis, hai visto che miracoli può fare salvare un sito tra i preferiti?
    Non è vero che ti preferisco a Mr. Blueyes, semplicemente lo conosco da prima del tuo debutto in società... E poi, se non hai resistito tu a quel blu, chi sono io per fare altrimenti? ;p

    @ ale: hai mai pensato di farti clonare? Ce ne vorrebbero di più come te... Sono invidiosissima della tua fortunata metà

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  10. Come dire? Ah, sì: mi hai praticamente steso!
    Solo che la mia perplessità è alla fonte, visto che non ho voglia di giocare (almeno in questo periodo della mia vita).
    Ciao, gattona! ;-P

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  11. Quindi la carta vincente non è essere come si è ma impegnarsi ad essere come si è, o meglio, dovrebbe essere!
    Sforzarsi di essere è già un "non essere" non trovi?... E' tutto molto sottile, un pò come la differenza che intercorre tra la mimesi icastica e la mimesi fantastica.
    Sottile ma c'è.

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  12. @ ale: sì, devo dire che sono piacevolmente sorpresa. Ti facevo totalmente diverso. Comunque, congratulazioni... per la tua vita e per il fatto che sei diventato l'uomo più ricercato e desiderato del mio blog! ;)


    @ Angelique: trattieniti... è sposato e con prole! :P


    @ Karen: :PPPPP


    @ Anastasia: come diceva una famsosa canzone, chi è steso o dorme o muore... oppure fa l'amore... ;)
    Ad ogni modo, caro gattone, secondo me, non si può mai rinunciare ad una "dose minima" di gioco. Aiuta a sdrammatizzare, a ironizzare e a non prendersi troppo sul serio. E se la matematica non è un'opinione... vabbè, risponderò sul tuo blog...


    @ Dudù: io non ho parlato di sforzarsi. Chi si sforza, probabilmente, potrebbe anche convalidare la tua tesi parmenidea! :D
    Da parte mia, trovo che la naturalezza deva essere sempre un imperativo... ed è anche piuttosto seducente. Quando si crede in una cosa, diventa naturale molto più facilmente.

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  13. Ok, ma GATTONA eri tu!

    PS: passerò a leggere con calma il nuovo post...

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