mercoledì 11 novembre 2009

Sarò solo la tua pupa rock

Ci sono giornate in cui in qualunque posto si vada capita sempre di sentire persone che sviscerano lo stesso argomento. Sarebbe naturale se si trattasse di una notizia del giorno o di una tendenza che si sta particolarmente affermando in quel momento. In questo periodo, da qualunque parte mi giro, compreso il salone dove l’altro giorno ho trascorso due ore per farmi la piega ai capelli, non sento che discorsi sul tradimento e di quanto, ormai, i monogami stiano diventando una specie in via di estinzione. Il tema è così vasto che nessuno potrebbe arrogarsi la pretesa di esaurirlo o di giungere ad una conclusione definitiva. C’è chi tradisce perchè non vuole resistere alla tentazione, perchè vuole mantenere la propria libertà di opzione o, semplicemente, perchè la passione all’interno della coppia si è spenta e, quindi, la cerca altrove. C’è chi tradisce per gioco, per abitudine, per bulimia di avventure, per stile di vita, per voglia di cambiamento, per infatuazione momentanea, per sesso senza coinvolgimento, per attrazione fisica. C’è chi tradisce per non tradire se stesso. Ma allora, viene da domandarsi, in un mondo dalle possibilità infinite, in cui si cambia partner più spesso di una società telefonica, la monogamia è davvero ancora importante?
Prima dell’estate, la mia amica Angelique, durante una cena a casa di amici a Milano ha conosciuto Gabriele, 37 anni, avvocato, un uomo in carriera, estroverso ma, allo stesso tempo, molto raffinato. Alla fine della serata, lo scambio dei cellulari e il proposito di rivedersi qualche giorno dopo per un drink disimpegnato. Considerata l’intesa crescente, ne sono seguiti altri tre, rispettivamente, nelle tre serate successive accompagnati da passeggiate romantiche in giro per la città, complice un clima che lasciava pregustare l’estate imminente e qualche incontro ravvicinato di un certo tipo. Tutto sembrava andare bene nonostante la prossima partenza di Angelique per Parigi, quando Gabriele ha pronunciato la frase che ha minato per sempre qualunque possibile aspettativa futura: “Mi piacerebbe innamorarmi ma ho paura di cambiare il mio stile di vita”. Per una come Angelique questa frase sarebbe già stata sufficiente poiché la parola “paura” non dovrebbe esistere nel vocabolario di un uomo quando si parla di sentimenti. Ma non era tutto: “Gli impegni non fanno per me. Del resto la fedeltà è solo una costruzione mentale. I rapporti sono spesso costruiti sulla falsa certezza che uno dei due non possa tradire l’altro. Ma se realmente per due innamorati la monogamia dovrebbe essere la cosa più naturale, se ciò che è naturale diventa un concetto statistico, allora l’alta percentuale dei traditori o dei traditi renderebbe naturale il tradimento”.
Angelique ha trovato questo sillogismo talmente divertente da non riuscire a smettere di ridere e ha deciso che quella sera sarebbe stata l’ultima volta che andava a letto con Gabriele. Non si sarebbe mai messa con un uomo così ma non voleva nemmeno tradire se stessa e la sua voglia di divertirsi quella sera. Gabriele non avrebbe mai potuto essere un potenziale amore per la vita ma poteva essere un piacevole divertimento momentaneo anche se lei ha continuato, impassibile, a fargli credere qualcosa di diverso. Del resto, nonostante tutto, era pur sempre piuttosto attraente. Quella sera si sono lasciati ripromettendosi di sentirsi il giorno dopo. Ma Angelique non si è fatta più trovare. Cosa c’era di più esilarante che leggere i messaggi accorati di un poligamo impenitente?
Qualche giorno dopo, mentre ascoltavo il suo racconto, continuavo a pensare che fosse la giustificazione al tradimento più incredibile che mi fosse capitato di ascoltare. C’è chi racconta il tradimento agli amici per farsene vanto, chi lo confessa al partner per scaricarsi la coscienza, chi lo nasconde, chi pensa che sia solo una “santa” bugia, chi commette peccato di omissione o chi adotta una coppia aperta o segretamente aperta. Ma, difficilmente, avrei potuto pensare ad una difesa d’ufficio così originale. Sicuramente, d’altra parte, se in genere non si tradisce perchè sembra sbagliato farlo o magari perchè, per volere del caso, si ha accanto la persona con cui non potrebbe esserci intesa migliore su tutti i fronti, credo che non ci sia nulla di meglio che fare mille cose con lo stesso uomo invece di fare una cosa sola con mille uomini diversi.

9 commenti:

  1. Cara Alexis, caschiamo sempre lì: dipende da COSA fai con un uomo :)
    Nonostante quello che un qualunque rappresentante della specie umana possa venirmi a vendere per vera, tutti vorremmo trovare una persona che sappia starci accanto, in modo, come dire... definitivo. Ma abbiamo paura delle conseguenze e spesso siamo i primi a schivarle piroettando con destrezza sulle mezze punte. Siamo sempre pronte a cercare la dolce metà, ma siamo in grado di esserlo noi? Basta volerlo. E questa mia convinzione è diventata granitica, da quando ho assistito ad una scena che è stata in grado di produrre una scalfittura di qualche micron sul mio cuore di ghiaccio in ammollo nella vodka: una coppia di anziani, mano nella mano, che camminavano per strada; lui ad un certo punto si ferma per sistemare la sciarpa a lei, lei lo ringrazia con un bacio, si riprendono per mano e se ne vanno...
    Puoi fare sesso con tutto il mondo, ma certe cose solo un compagno è in grado di darle.

    kiss kiss

    K.W.

    RispondiElimina
  2. Torno poi a commentare (post lunghetto). Intanto complimenti per il titolo!

    RispondiElimina
  3. Ma uno/una può "scegliere" di innamorarsi? Può decidere di non farlo? Ho sempre pensato ( e sperimentato) che l'innamorarsi sia come una multa fatta con l'Autovelox : quando ti tocca ti tocca, e non ti ci puoi sottrarre; se riesci a farlo vuol dire semplicemente che non eri innamorato/a.
    Cara Alexis, sempre smaglianti, i tuoi scritti.

    RispondiElimina
  4. La tua conclusione mi pare molto sensata. A parte i motivi cheuno può trovarsi per tradire, credo che se un giorno capita di trovare la persona con cui davvero stiamo bene insieme non passa neanche alla mente di poterla tradire perchè non se lo merita. Devo ammettere però che spesso la voglia viene comunque. A quel punto c'è solo da chiedersi una cosa. Quanto teniamo alla persona che abbiamo accanto?

    RispondiElimina
  5. Il tradimento è un argomento vecchio come il mondo. Basta saper scegliere l'uomo che si vuole: quello sbagliato per divertirsi o quello giusto per innamorarsi.

    RispondiElimina
  6. Capisco in pieno la paura di Gabriele, e capisco anche quanto possa essere deleteria. Quando incontro qualcuno che potrebbe piacermi incomincio subito ad aver paura di soffrire, come è successo in passato. Però nel mio caso c'è un forte bisogno di stabilità. Forse sono un po' OT (ed egocentrico). baci.

    RispondiElimina
  7. @ Anastasia Beaverhausen: il passato dovrebbe servire per imparare a non commettere gli stessi errori e non a fuggire da essi.
    Il problema di Gabriele è stato la mancanza di coraggio per affrontare e non evitare la situazione. E non c'è bisogno di giustificazioni.

    RispondiElimina
  8. @ Karen: filosofia molto platonica quella delle metà. Curiosità: ti stai forse addolcendo ultimamente? Da quello che scrivi (qui e altrove) sembrerebbe! ;)


    @ Gan: non si sceglie di innamorarsi ma si può scegliere di proseguire o no sulla strada che ci si pone innanzi. Altrimenti, se sfortunatamente ci capitasse di innamorarci della persona sbagliata, perseverando, si sfiorerebbe il masochismo, cosa per me inconcepibile. Chiamatemi fredda, se volete! ;) Ad una fase emozionale, subentra anche quella razionale, qualcosa che fa eco col nostro innato istinto di sopravvivenza.

    P.S.: grazie per il complimento. Detto da te, mi rallegra enormemente. Sarei, altresì, ben lieta se tu ritornassi ancora a leggermi e confido nel fatto che tu possa diventare un assiduo commentatore.


    @ Angelique: ora ti intrattieni coi miei commentatori? :P
    Comunque, a proposito di istinto di sopravvivenza, il tuo mi pare sia molto sviluppato! :D


    @ Anastasia (last but not least): concordando con quello che ti ha già scritto Angelique, vorrei aggiungere che, secondo me, non dovresti farti troppo condizionare dalle tue paure. Ci sono due fatti incontestabili nella vita:

    1) durante la nostra esistenza soffriamo innumerevoli volte e nessun calcolo ci può preservare da questa realtà. Al massimo, si può attutire il colpo ma non è detto che sia sempre la mossa migliore;

    2) se si soffre molto da una parte, si gioisce anche molto dall'altra. Non ci sarebbe gioia senza sofferenza. Ma non è la preclusione a metterci sulla strada giusta. Una domanda: se, per volere del caso, nel cammino della vita, ti sfiorasse la persona giusta, quella che sarebbe disposta a regalarti la stabilità di cui hai bisogno e tu, per timore, non la riconoscessi o non ti aprissi, potresti mai perdonartelo?

    P.S.: in questo luogo, puoi essere egocentrico quanto vuoi. Del resto, le esperienze personali e gli esempi concreti sono quelli che avvalorano un pensiero.
    Infine, hai ancora un discreto margine prima che il tuo ego possa raggiungere i livelli del mio o delle sorelle che han fatto un patto! :D Scherzo, ovviamente. Un abbraccio.

    RispondiElimina