giovedì 10 dicembre 2009

Mi piace il sesso e ne voglio di più

In periodi di grande fermento come questo, nei quali le tre sorelle che han fatto un patto sono prese ciascuna da mille impegni, il momento migliore per vedersi risulta essere la mattina a colazione, prima di andare al lavoro. Unica eccezione, ovviamente, è il brunch domenicale, generalmente dedicato ai pettegolezzi o al riassunto degli eventi salienti della settimana.
Partiamo dall’inizio. Tre settimane fa circa, ce ne stavamo sedute comodamente da Ladurée e leggevamo distrattamente l’oroscopo sul quotidiano del mattino. Colpita da quello che riportava il suo, Angelique ne scandiva le parole: “Prima di sera incontrerai la persona che metterà a soqquadro gli schemi della tua vita”. Per una ragazza convintamente metodica, sistematica come poche e che poco apprezza gli imprevisti come lei, eravamo dubbiose se la frase dovesse essere letta come un auspicio, un monito o una minaccia. Abituata, d’altra parte, a non dare troppa importanza a queste cose, una risata, un caffè, due biscotti e qualche minuto dopo, tutto era già dimenticato. La stessa sera ci siamo ritrovate alla festa di compleanno di Mathieu, il compagno di Florent: di solito detesto queste ricorrenze ma i party organizzati da Mathieu riescono sempre ad essere sorprendenti e ad offrire qualcosa di inaspettato e sottilmente trasgressivo.
Trasgressione che per Angelique si traduce nello sentirsi sbarazzina in un abito di Sonia Rykiel e per Estelle è sinonimo di abiti italiani invece che francesi, fasciata nel suo indescrivibile outfit di Gucci senza dimenticare il mio look, ambiguamente dark, maliziosamente androgino e ironicamente sadomaso: marsina militare doppiopetto, pull a V con scollo profondo, pantaloni da cavallerizza di Chanel e stivali appesantiti da pesanti fibbie quadrate di Giuseppe Zanotti Design. Tutto accompagnato da capelli tirati indietro appena usciti dal salone e make up in toni scuri da misteriosa femme fatale.
Niente riesce a solleticare la mia creatività come queste occasioni uniche. Talmente inconsuete che Angelique, l’abbiamo appreso qualche giorno dopo, in mezzo alla folla di persone, delle tipologie più varie, che contano in città, che pensano di essere qualcuno o dei commessi più snob delle boutique del centro, era stata molto discretamente notata da un ragazzo, un 34enne italo-francese di nome Simon, che, per qualche inspiegabile motivo, forse, semplicemente non ce n’era stata l’occasione, non le si era avvicinato.
Qualche giorno dopo, però, durante la lezione di aerobica, mentre io e Angelique eravamo sudate, spettinate e indegnamente abbigliate in top colorati e shorts deformi (solo Estelle va in palestra come se andasse ad una serata esclusiva per attirare l’attenzione dell’istruttore), il ragazzo della festa si è avvicinato ad Angelique: “Ti ho visto l’altra sera alla festa. Dato che non ci hanno presentato, penso sia ora di rimediare”.
Il giorno seguente mentre ricapitolavamo gli eventi e Angelique continuava ad interrogarsi sul perchè non avesse notato Simon durante il compleanno di Mathieu io, al contrario, mi chiedevo: se si considerano l’entropia dell’universo, il calcolo delle probabilità che due persone possano incontrarsi o scontrarsi e che la percentuale della loro affinità sia sufficientemente elevata, è la tempistica a svolgere un ruolo fondamentale? O l’interazione tra gli esseri umani è regolata solo dal volere del caso?
Dopo quel re-incontro in palestra sono seguiti, nell’ordine, due cene, un cinema e un fine settimana in Normandia e tutto andava a gonfie vele. Sembrava quasi impossibile trovare un difetto a Simon e pareva che, per una volta, le stelle avessero fatto centro. Finchè una sera, a casa mia, Mathieu ha raccontato a me, Florent ed Estelle qualche particolare interessante della vita di Simon tra cui il fatto che si era separato da circa un mese dopo che la moglie lo aveva trovato a letto con la sua migliore amica.
In quel momento ho capito che non sono né le tempistiche né le stelle a controllare le relazioni umane. In fondo, solo l’intuito individuale può rappresentare il giusto compromesso tra le due cose.

2 commenti:

  1. Si credo anche io che non esistono cose perfette e che solo noi possiamo giudicare alla menopeggio le cose. Vabbè...non sarà un santo questo simon ma del resto chi di noi lo è?

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  2. Ho sempre diffidato dai santi... o presunti tali! ;)

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